Zero emissioni e facilità di utilizzo: le biciclette elettriche sono sempre più diffuse, non inquinano e vengono usate da turisti e lavoratori urbani. Le pubbliche amministrazioni, grazie a bandi e finanziamenti, possono installare le stazioni di ricarica e offrire un servizio sempre più richiesto dai cittadini.
Le biciclette elettriche, meglio conosciute come e-bike, sono i veicoli più diffusi nella categoria dei veicoli elettrici. User-friendly per gli spostamenti agili e rapidi, sono ormai diffuse in tutto il mondo e stanno rapidamente aumentando anche in Italia. Il plus? Grazie alla pedalata assistita permettono di percorrere lunghe distanze in breve tempo, non inquinano e in caso di batteria scarica o guasto al motore permettono comunque di azionare la bicicletta muscolarmente per raggiungere la meta.
A conti fatti, incentivare le e-bike conviene sia all’ambiente che a livello produttivo: basti pensare che con una batteria di un’auto elettrica (50kWh) si possono realizzare ben 100 batterie per e-bike (500Wh). Attualmente per le e-bike vengono utilizzate principalmente batterie ricaricabili agli ioni di litio, il cui tasso di autoscaricamento è piuttosto ridotto. Queste batterie hanno una maggiore densità energetica e hanno una durata di almeno 2-3 anni. Con una carica completa, la velocità di percorrenza media è di circa 25 km/h per una distanza di circa 40-45 chilometri.
Mobilità sostenibile e meno costi per gli utilizzatori
Il più grande vantaggio delle e-bike, e in generale di tutti i veicoli elettrici, è l’assenza della necessità di combustibili, come i tradizionali diesel e/o benzina: ciò significa zero emissioni di gas di scarico, dannosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni, le vendite di e-bike hanno mostrato un notevole aumento, che ha visto una vera e propria impennata nel 2020, sulla scia della pandemia e del bonus statale: come certificato da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), sono state vendute 280mila e-bike con un robusto + 44% rispetto all’anno precedente. Numeri questi che portano a 2.010.000 (+17%) il totale delle biciclette vendute durante i mesi così duramente segnati dalla diffusione del Covid-19. Nel 2021 si osserva lo stesso trend, tanto che pare inizino ad esserci problemi di approvvigionamento del prodotto!
Le persone e le comunità hanno compreso il grande valore della mobilità sostenibile, unitamente al desiderio di libertà e benessere, nel rispetto del distanziamento sociale. Le bici elettriche vengono apprezzate anche per le loro perfomance tecniche: oltre a non inquinare, possiedono un ottimo chilometraggio, il loro mantenimento è meno costoso rispetto ai veicoli a benzina o diesel e non emettono inquinamento acustico.
Così l’e-bike può diventare 100% green, se ricaricata con una fonte di energia rinnovabile, come l’energia solare. In questo caso il risparmio è totale, sia per chi utilizza questo tipo di veicolo elettrico, sia per l’ambiente, non essendoci consumo di combustibile.
La stazione di ricarica Stop&Charge SHELTER by GaraGeeks
E’ chiaro come l’abbattimento degli inquinanti e della CO2 generata dai veicoli tradizionali passi da una maggiore diffusione delle e-bike: che sia per cicloturismo o per il tragitto quotidiano casa-lavoro (o metro-lavoro), molti spostamenti possono essere fatti su due ruote, anziché in auto, contribuendo anche a farci svolgere un po’ di sana attività fisica. Le batterie integrate nel telaio delle e-bike, tuttavia, non possono essere ricaricate in un ambiente domestico. Ecco quindi l’importanza di un’infrastruttura di ricarica pubblica, come le pensiline Stop&Charge SHELTER di GaraGeeks, collocate in punti strategici: su piste ciclabili, nelle vicinanze di uffici e centri direzionali, stazioni ferroviarie, parchi pubblici e piazze… in generale, in ogni luogo dove le persone possono collegarsi per far ripartire la propria bicicletta elettrica.
Posizionando stazioni di ricarica pubbliche, si offre un servizio importante: lo possono fare aziende, Comuni, Pubbliche Amministrazioni e istituzioni. SHELTER non rende solamente la ricarica 100% rinnovabile ma permette anche l’installazione ovunque ci sia il sole, senza scavi o allacciamenti alla rete elettrica: un notevole risparmio economico e di disagi causati dai lavori.
SHELTER è costituita da 4 postazioni di ricarica e-bike con prese 230V oppure EnergyBus, un impianto fotovoltaico a isola con ulteriori punti di ricarica per smartphone (tramite porta USB o in wireless), agganci di sicurezza, retroilluminazione LED, panchina integrata in WPC riciclato e un sistema di accumulo energia integrato. Infine SHELTER consente di ricaricare, oltre alle e-bike, anche monopattini, scooter per anziani e carrozzine per disabili, per un totale di 50 mezzi al giorno. Un servizio di grande valore per la comunità.

Particolare della presa di ricarica di SHELTER
Bandi per finanziamenti e agevolazioni
Per favorire la mobilità sostenibile e supportare le Pubbliche Amministrazioni, le Regioni e il Governo hanno varato agevolazioni economiche per la realizzazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, mentre sono parecchi i fondi europei destinati alla Smart City.
In Lombardia, ad esempio, è stato pubblicato il “Bando di finanziamento infrastrutture di ricarica elettrica”, che riguarda tutti i veicoli elettrici, inclusi quelli utilizzati nella mobilità fluviale e lacustre. In questo caso le linee di finanziamento sono due: da una parte quella destinata ai punti di ricarica per le flotte di veicoli elettrici del soggetto pubblico richiedente; dall’altra parte i punti di ricarica collocati in aree pubbliche destinati al servizio gratuito di ricarica dei veicoli dei privati.
In questo specifico caso, le colonnine di ricarica devono essere interoperabili rispetto ai fornitori del servizio di ricarica e possono essere posizionate solo nel territorio lombardo, in aree disponibili e di proprietà del soggetto pubblico beneficiario. Le colonnine dovranno essere messe in esercizio entro il 31 dicembre 2021. I Comuni e le Unioni di Comuni rientrano tra gli enti beneficiari e la a dotazione complessiva ammonta a € 2.000.000,00 suddivise in modo uguale tra le due linee; i finanziamenti coprono fino al 100% delle spese ammissibili (tra cui le spese di progettazione e le opere funzionali al posizionamento della colonnina), fino a un massimo di € 200.000,00 per ciascuna linea di finanziamento.
Un’opportunità da cogliere al volo per rendere il proprio territorio attento all’ambiente e alle necessità dei suoi cittadini.
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